giovedì 14 agosto 2008

LIBRO

TEMERARIA VITA
Lettere

Presentazione

Per Marco
Marco scrive lettere al suo mondo, un mondo ricco popolato di tante persone. Alcune appartengono al passato e forse non le incontrerà più, altre sono il suo presente. La ricchezza dei suoi interlocutori: tanti , di tutte le età, con tanti ruoli diversi ci dice che Marco non è mai stato solo forse. Forse. Perché comunicare è altro da incontrarsi soltanto, è condivisione è mettere in comune e Marco lo fa, offre i suoi pensieri, le sue riflessioni e le sue emozioni a quel mondo fatto di persone che possono parlare liberamente ma non sempre si fermano ad ascoltare quelle voci meno forti, meno possibili.
È una sfida che continua quella di Marco: la voglia di esserci e di partecipare nonostante il suo handicap, nonostante i nostri pregiudizi, nonostante tutte le difficoltà. E se lui che è disabile riesce a venirci incontro non abbiamo più alibi per l’indifferenza, è necessario imparare ad ascoltare, abbandonando le rigidità delle nostre convinzioni e delle nostre nicchie sicure.
Destabilizza un Marco che racconta i suoi pensieri e non teme le emozioni, forse ci sta invitando a fare altrettanto, a lasciarci andare al flusso spontaneo dei sentimenti che lui può esprimere soltanto attraverso la carta, mentre noi sani(?) siamo travolti dai ritmi legati all’effimero e all’apparenza.
Forse vorrebbe da noi la stessa spontaneità, la stessa dedizione, forse ci sta dicendo “parlate con me”.
La storia di Marco è la storia di una famiglia caparbia ed allegra, di tante persone che lo hanno amato e sostenuto, di ragazzi che lo hanno guardato con affetto e riconosciuto come uno di loro, èi una bella storia, speriamo che aiuti qualcun altro ad esprimersi più liberamente.
Intanto la nostra vanità è costretta in un angolo e dal Marco poeta e filosofo possiamo imparare ad ascoltare: ciao Marco ti leggo con piacere e con attenzione e invidio la serenità profonda che tu racconti con tanta tenacia

Febbraio 2004
Dott.ssa Graziella Bucciolotti
Responsabile del Centro Peter Pan di Rieti

Postfazione

Questa lettera è un grazie, un grazie a Marco.
Quando cominciai a considerare seriamente l’idea di andare all’estero, una motivazione tutt’altro che seconda mi venne dall’osservare Marco.
La grinta, la perseveranza, l’ottimismo, l’amore per la vita sua e altrui, mi spinsero a guardare in faccia la realtà a prendere l’unica decisione possibile: una volta scelti i tuoi obiettivi non permettere a nessuno, neanche a te stesso, di frapporsi tra te e loro: ottenere il massimo si può, l’unico fallimento è il non tentare; tentare è riuscire, riuscire è vivere, vivere è amare.
Ora che il primo passo è fatto, non voglio più fermarmi; voglio arrivare in quel mondo dove ciò che volgiamo e ciò che siamo si fonde, per quanto possibile su questa terra. Terra che un giorno calpesteremo ancora uno a fianco all’altro amico mio, in armonia e pace.
Ruggero Tilli
(Un amico di Marco)

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